I 5 imprevisti più frequenti in mare quando sei in barca

Scopri I 5 incidenti più frequenti in mare e come evitarli

I 5 imprevisti più frequenti in mare quando sei in barca
19/11/2021

Scopri I 5 incidenti più frequenti in mare e come evitarli

Quando si esce in mare con la propria barca bisogna essere preparati per non imbattersi in situazioni fastidiose o peggio pericolose. Bastano alcune precauzioni e piccole attività di controllo per evitare imprevisti e incidenti.Partiamo dal primo imprevisto che succede più di quanto si possa pensare: 

1) Finire la benzina (imprevisti più frequenti in mare con la propria barca) 

Dalle statistiche della Guardia Costiera e dalla nostra esperienza come società di assistenza nautica è una delle cause più frequenti di richiesta di soccorso e non è così banale come si possa pensare. Rimanere fermi in mare quando possono esserci condizioni meteorologiche avverse può rivelarsi una brutta esperienza. I motivi per i quali accadono possono essere diversi: dalla semplice disattenzione nel non aver controllato l’indicatore della benzina, al malfunzionamento dello stesso, fino ad arrivare a un calcolo errato delle distanze programmate per la propria crociera. Il consiglio è quello di considerare nel calcolo del rifornimento un terzo di carburante per l’andata, un terzo per il ritorno e un terzo per eventuali imprevisti. Sia perché a volte ci si concedono giri diversi da quelli preventivati, sia perché il vento contrario e il mare mosso possono aumentare in modo drastico il consumo. Inoltre monitorate continuamente l’indicatore e se dovesse rompersi aggiustatelo quanto prima. 

2) Guasti (imprevisti più frequenti in mare con la propria barca) 

Da una report della Guardia Costiera degli Stati Uniti emerge che gli incidenti più gravi spesso sono causati da guasti meccanici e conseguenti problemi elettrici. Infatti i guasti meccanici sono la causa del 54% delle avarie che determinano richieste di assistenza in mare. Se si è esperti marinai alcuni guasti si possono risolvere anche senza aiuto. Se il motore non gira spesso vale la regola aurea dell’informatica, si può fare la prova di spegnere e riavviare il motore. Si consiglia anche di avere sempre un filtro di ricambio per rimuovere la morchia depositata sul fondo del serbatoio quando il mare agitato va a intasare i filtri. In ogni caso è sempre bene avere un’ancora per evitare la deriva della barca e poter attendere l’assistenza nautica. 

3) Incagliarsi  (imprevisti più frequenti in mare con la propria barca) 

Il dato che la Guardia Costiera ha comunicato nel suo ultimo report è che il 21,2% di incidenti riguardano incagliamento perlopiù a scogli. Il motivo principale  è la distrazione o il malfunzionamento degli strumenti tecnologici. Per questo motivo è sempre bene controllare le carte nautiche e diminuire la velocità di crociera quando si hanno dubbi o si naviga in condizioni di luce e tempo non ottimali. 

4) Affondare (imprevisti più frequenti in mare con la propria barca) 

Se si apre un buco sotto la linea di galleggiamento o lo si trova o la barca affonda. Oltre ad aperture dovute a collisioni, solitamente il buco nella barca si ottiene quando si compiono interventi fai da te mal eseguiti alle prese a mare.I consigli in materia sono molteplici ed esistono centinaia di discussioni sull’argomento. Si consiglia di utilizzare prese a mano in ottone, anche se meno resistenti alla corrosione rispetto a quelli di plastica. Le prese a mare in bronzo non si spaccano immediatamente e consentono di avere dei segnali di avviso quando compaiono piccole perdite. Oltre al costante controllo di questo è auspicabile avere a disposizione una selezione di cunei circolari in legno per arginare le fuoriuscite d’acqua. 

5) Cadere fuoribordo (imprevisti più frequenti in mare con la propria barca) 

Cadere dalla barca succede piu di quanto si immagini e capita anche ai navigatori piu esperti. Per i velisti puo capitare di essere colpiti dal boma. È sempre buona abitudine indossare un salvagente e seguire comunque il vecchio proverbio di avere sempre un appoggio al quale aggrapparsi ossia avere “Una mano per sé e una per la barca”. Anche se si è fissati con la cintura, questa non serve a niente se non è agganciata. Bisogna quindi Individuare i punti di attacco fra il tambuccio, il pozzetto e il timone. A questo scopo, le lifeline risultano essere la soluzione più efficace per muoversi lungo la barca

 

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